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La pratica traduttiva che in Italia viene chiamata mediazione linguistico-culturale incontra un interesse crescente nell'attuale società multiculturale, nasce dall'esigenza di due interlocutori di comprendersi e viene utilizzata in molti contesti organizzativi e istituzionali, come le trattative daffari, la gestione del personale delle imprese, la cooperazione internazionale, le negoziazioni politiche, i tribunali, gli ospedali, le scuole, i centri di accoglienza per migranti. La presenza del meditore come terzo partecipante che interviene nella conversazione dà luogo a dinamiche comunicative che vanno oltre la pur fondamentale traduzione dei turni di parlato, investendo i contenuti e i significati che vengono condivisi, la relazione tra i partecipanti, i ruoli nelle organizzazioni e nelle istituzioni, le "persone" e i loro bisogni, i contesti situazionali e le aspettative che possono evidenziare quando soggetti di diverse provenienze culturali entrano in contatto. Questo volume descrive alcune di queste dinamiche e spiega in quali modi la comprensione tra gli interlocutori può essere prodotta nell'interazione mediata e osservando il problema da prospettive socio-linguistiche diverse, propone una riflessione sulla complessità di questo tipo di interazione e sul delicato compito del mediatore.

LA MEDIAZIONE LINGUISTICO-CULTURALE (978-88-557-0247-8)

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